e-Waste: il nuovo "prodotto" dell'Occidente

Un altro grande problema è sorto davanti agli occhi dei "ciechi" occidentali: l'e-Waste. Anche il progresso tenologico ha i suoi pro e contro, tuttavia, oramai, tutti si concentrano soltanto sui vantaggi che le tecnologie 3G comportano; tecnologie, che, le varie società del campo producono a dismisura. Ma dove finiscono tutti gli apparecchi di vecchia generazione? Principalmente finiscono in Africa, presso le baraccopoli del centro-sud, in discariche, altamente tossiche e pericolose, sotto forma di e-Waste. L’e-Waste è una, vasta e crescente, gamma di dispositivi elettrici e elettronici, che comprende televisori, lavatrici, frigoriferi, cellulari, fino ad arrivare ai nostri amati personal computer; i quali vengono disfatti, in quanto vecchi, guasti o inutilizzati. Le varie statistiche riportano dati molto allarmanti: ogni anno in Italia si producono circa 6 milioni di tonnellate di rifiuti tecnologici, quasi il 4% dei rifiuti generati in Europa, dove ogni cittadino produce mediamente 20 kg all'anno di e-Waste.Questa, rapida e poco rassicurante, diffusione degli e-Waste può essere contrastata, ma solo grazie all'impegno e alla buona volontà di tutti. A tale fine sono sorti vari consorzi per lo smantellamento di questi rifiuti tecnologici; riporto qui il link della RAEcycle: RAEcycle